E’ un innovativo prodotto multifunzionale studiato specificatamente per il controllo del colesterolo totale ed in particolare LDL, dei trigliceridi plasmatici e dell’omocisteina. La sua peculiare formulazione sinergica composta da un concentrato mix di principi attivi quali: Berberina, Caigua, Carciofo e Cardo Mariano e Metilfolato di calcio.

Come funziona EB Col?

  • Caigua frutti (Cyclanthera pedata (L.) Schrad.): si tratta di una pianta annuale, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, e' parente quindi dei più ben conosciuti cetrioli così come delle zucchine, meloni e angurie e come tale anch'essa è commestibile. Fra i principi attivi sono presenti peptine, acido galatturonico, resine, minerali, vitamina C. e steroidi. Tra questi ultimi il sitosterolo-3- beta-D-glicoside, di cui ne sono ricchi i suoi frutti, possiede un effetto ipocolesterolemizzante. Il sitosterolo-3-beta-D-glicoside chimicamente molto simile al colesterolo, fa si che ne prenda il suo posto durante l’assorbimento a livello intestinale, con la conseguente diminuzione nel sangue. Il trattamento con la Caigua, per almeno 3 mesi, ha mostrato miglioramenti nel rapporto tra colesterolo LDL (a bassa densità, “cattivo”) e quello HDL (alta densità, “buono”), a favore di quest’ultimo. La Caigua apporta inoltre benefici nel riequilibrio dei valori dei trigliceridi, e dei lipidi in genere, con particolare rilevanza nei soggetti femminili per i quali lo squilibrio è una conseguenza del cambiamento fisiologico indotto dalla menopausa. I primi studi, fatti dall'istituto peruviano di Altura della Cayetano Herédia University, hanno dimostrato che i fitosteroli della caigua presentano un'influenza positiva nell'assorbimento di entrambi i tipi di colesterolo (endogeno ed esogeno), riducendo drasticamente la sua biosintesi e abbassando anche i trigliceridi. A completare il quadro, tale pianta è inoltre ipotensiva ed in grado di regolare il metabolismo dello zucchero nel sangue.È quindi raccomandata anche per il trattamento dell'ipertensione, di malattie come il diabete e per la riduzione dell'obesità. Grazie a tali proprietà svolge un'azione preventiva sull'insorgere di patologie come ictus e infarti.

  • Berberina (Berberis aristata corteccia): è un alcaloide isochinolinico vegetale, sintetizzato da diverse piante della famiglia delle Berberidaceae, proveniente dalla medicina Cinese con effetto ipolipemizzante, ipoglicemizzante ed antidiabetico. L’effetto anticolesterolemico nella formulazione EBCOL, è prodotta con un meccanismo totalmente diverso da quello delle ormai note statine che, inibiscono l’enzima HMG-CoA reduttasi (sintesi del colesterolo endogeno); infatti, il trattamento con berberina, si associa ad una maggiore espressione in membrana di una proteina recettoriale in grado di “internalizzare” le LDL. Più semplicemente, la berberina è in grado di aumentare l’espressione del recettore per le LDL, al contempo potrebbe ridurre la colesterolemia inibendo l’assorbimento di colesterolo ed aumentandone la sua secrezione; La sua azione specifica ipoglicemizzante è dovuta a diversi fattori quali l’aumento dell’espressione dei recettori GLUT-1-, GLUT-4 (proteine esistenti nelle vicinanze delle membrane cellulari e favorenti l’ingresso di molecole indispensabili, in questo caso il glucosio: in particolare il GLUT 4 è attivato dall’insulina favorendo la captazione delle cellule muscolari o adipose di glucosio.

  • Carciofo foglie (Cynara scolymus L.): della famiglia delle Asteracee, le cui foglie sono ricche in sostanze fitoterapiche, agisce in sinergia con gli altri principi attivi, cooperando nella funzione ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante, coleretica ed al contempo, detossinante e diuretica (azione epatoprotettiva). Poiché si comporta da agente lipotropo (ovvero che mobilizza i lipidi), il carciofo aumenta il flusso biliare e riduce il colesterolo e si rivela un rimedio naturale raccomandato per i pazienti affetti da epatite, ittero e steatosi epatica, una condizione caratterizzata dall’accumulo di grassi nel fegato, che può danneggiare le sue cellule e degenerare in cirrosi epatica, svolgendo dunque, un’azione epatoprotettiva. Infine, l’azione ipoglicemizzante, diviene particolarmente significativa nei soggetti diabetici non-insulino-dipendenti, ed è dovuta ad alcuni composti presenti nel carciofo, tra cui l’acido clorogenico, alcuni derivati dell’acido caffeilchinico e l’inulina, una fibra che contribuisce ad aumentare la presenza di Bifidobatteri e Lactobacilli, equilibratori dell’intestino

  • L-Metilfolato di calcio (5-MTHF): il folato è una forma della vitamina B9, ovvero la forma attiva dell’acido folico, una formulazione a rapida disponibilità. Il termine “folato” descrive una famiglia di nutrienti che si trovano negli alimenti, specialmente nelle verdure a foglia verde, nei legumi e nelle uova, spesso carenti nella dieta e limitati dalle modalità di conservazione e cottura. Il 5-MTHF contenuto in EBCOL, è presente in una forma altamente biodisponibile, specie per quei soggetti che presentano problematiche nella metabolizzazione della vitamina B9 (es. mutazione MTHFR, obesità, Crohn, gravidanza ecc.). Le mutazioni genetiche ed i polimorfismi, in particolare dell’MTHFR, producono attraverso alcune vie metaboliche alterate, un aumento dei livelli ematici dell’omocisteina, considerato un fattore di rischio trombotico oltre a favorire il deposito di colesterolo LDL nelle arterie. Il L-5-Metilfolato è la forma metabolicamente attiva dell’Acido Folico ed è in grado, attraverso il trasferimento di un gruppo metilico, di riconvertire l’omocisteina in metionina anche in presenza del deficit genetico L’ L-Metilfolato di Calcio risulta perciò essere Indispensabile per la riduzione dei livelli ematici dell’omocisteina, per la formazione del DNA ed RNA, degli eritrociti e leucociti, di melatonina e dei neurotrasmettitori (serotonina, dopamina ecc.).

  • Cardo mariano semi (Silybum marianum e.s. tit. 78% in Silimarina): Il cardo mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn.), anche conosciuto con il nome inglese “milk thistle”, è una pianta erbacea annuale o biennale. Questa specie, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, è originaria del continente eurasiatico, ma è presente anche in limitate zone del continente americano, australiano e africano. Una delle sostanze più importanti predenti nel cardio mariano è la silimarina che nella formulazione permette di ottimizzare e potenziare l’azione della Berberina. Numerosi studi, hanno confermato l’efficacia dell’associazione Berberina-silimarina nel trattamento ipolipemizzante, riducendo in modo significativo il colesterolo totale (-25%), il colesterolo LDL (-30%) ed i trigliceridi (-20%), con una diminuzione complessiva del 30% della dislipidemia, consentendo conseguentemente di ridurre l’utilizzo delle statine con successo. Infine, il Cardo mariano e la silimarina, in sinergia con il Carciofo, svolgono una potente azione citoprotettiva, antiossidante, antinfiammatoria e rigenerativa delle cellule epatiche dallo stress ossidativo o da tutte quelle condizioni che espongono il fegato a fenomeni di sofferenza.

Bibliografia

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  • Libro: Farmacognosia e fitoterapia: basi farmacologiche ed aspetti applicativi. Autori: Mazzanti G, Dell’Agli M, Izzo A. Editore: Piccin Anno: 2020
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